Fiabe nordiche: Troll, principi e giganti (Mille e una fiaba Vol. 7) (Italian Edition) by AA. VV

Fiabe nordiche: Troll, principi e giganti (Mille e una fiaba Vol. 7) (Italian Edition) by AA. VV

autore:AA. VV. [VV., AA.]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
ISBN: 9788809796751
editore: Giunti
pubblicato: 2015-08-27T22:00:00+00:00


IL PRINCIPE HATT

SOTTO TERRA

Svezia

C’era una volta, tanto tanto tempo fa, un re che aveva tre figlie. Erano estremamente belle e molto più graziose delle altre fanciulle, e non ve n’era uguale né vicino né lontano. La più giovane era la migliore, non solo per bellezza ma ancor più per bontà e dolcezza. Per questo era molto benvoluta da tutti, e lo stesso re la amava più delle altre sue figlie.

Poi accadde un autunno che c’era mercato in una città non troppo lontana dalla reggia, e il re in persona voleva andarci con i suoi uomini. Al momento di partire chiese alle figlie cosa desiderassero in dono dal mercato. Subito le due principesse più grandi cominciarono a elencare cose preziose di ogni tipo. Una voleva questo, l’altra quello. La più giovane non chiedeva niente. Il re se ne stupì e le domandò se non volesse anche lei un gioiello o qualche altro monile, ma lei rispose che di oro e gioielli ne aveva abbastanza. Alla fine, di fronte alle insistenze del re, rispose: “C’è una cosa che vorrei tanto, se solo osassi chiederla.”

“Cosa può essere?” domandò il re. “Dillo, e se è in mio potere l’avrai.”

“Ebbene” disse la principessa, “ho sentito parlare di tre foglie che suonano, e vorrei quelle più di ogni altra cosa al mondo.”

Ora il re rise, perché gli sembrava una richiesta modesta, e disse: “Non si può dire che tu chiedi troppo. Avrei preferito che mi chiedessi un dono più grande. Ma avrai ciò che desideri, mi costasse anche la metà del paese e del regno.”

Detto questo si congedò affettuosamente dalle sue figlie, salì a cavallo con il suo seguito e partì.

Quando arrivò alla città dove si teneva il mercato, c’erano lì molte persone di ogni parte del paese e molti mercanti stranieri che offrivano le loro mercanzie sulle vie e sulle piazze. Perciò non mancava oro né argento né altre cose che si possano desiderare, e il re ne comprò per le sue figlie più grandi. Ma sebbene andasse di bottega in bottega e chiedesse a commercianti che venivano da oriente e da occidente, nessuno sapeva niente delle foglie che suonano, promesse alla sua figlia più giovane.

Ne fu molto contrariato, perché avrebbe voluto darle un po’ di gioia come alle altre. Ma visto che non c’era altro da fare e si faceva sera, fece sellare il suo destriero, riunì i suoi uomini e insoddisfatto si rimise sulla strada di casa.

Mentre era sulla via del ritorno, assorto in profondi pensieri, d’improvviso udì un suono come di arpe o strumenti a corde, ed era così incredibilmente bello che mai aveva udito nulla di simile. Se ne stupì molto, fermò il suo destriero e si mise in ascolto, e più ascoltava, più soave si faceva il canto.

Ma la sera era buia e lui non riusciva a vedere da dove veniva il suono. Non esitò a lungo e si diresse a cavallo su un grande prato verde dal quale provenivano le note, e più avanzava, più limpido e dolce risuonava il canto.



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